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La vita è amore

Oggi ho la possibilità di comunicare per iscritto su questo bel giornale , pubblicato da persone che stimo. Cosa è pregnante dire?
Cerco di fotografare la situazione attuale. Siamo tutti un po' confusi, stanchi, demotivati; ma poi invece vedi la grinta dei saggi ,che vogliono ancora impugnare il volante, mettere in moto, guidare! Si va, si va. Si vuole dire, comunicare, dare messaggi positivi. Aldilà di tutto c'è l'amore, la speranza, la voglia. Una fiamma da custodire, alimentare, una fiamma che ci commuove, ci tiene vivi, riuniti, caldi, vicini, speranzosi.
Dobbiamo far strada all'ottimismo, ai sorrisi, alla solidarietà, la generosità.
Ci metteremo un vessillo di gioia, ci scrolleremo di dosso inedia, tristezza, sopore.
Ci sveglieremo con una pacca sulle spalle. Ci allargheremo in un sogno d'amore immaginato perché si avveri.
E l'aria è fresca di vento, la brezza risveglia, il cinguettìo degli uccelli ci fa compagnia. La vita è ora, se sappiamo ascoltare il nostro respiro, il pino, l'affanno.
La voglia di fare , di andare vicino a chi ha bisogno di un nostro bacino.
A volte, spolverando il passato, considerando il vicino trascorso, noto che molti di noi si nascondono, mentono, tralasciano, diffidano. A volte, pure le persone più care possono mentire, escludere, ignorare. Non so bene il meccanismo di certi atteggiamenti. 
Mi è capitato di leggere un bel libro, "il colibrì" di Sandro Veronesi. Tratta nel romanzo di vari fenomeni, tra questi notevoli l' amore platonico e la jella. Ecco, su quest'ultima si sofferma raccontando di un amico che purtroppo ha fatto tragici presagi avveratisi e che rincontra straordinariamente una sera dedicata ai giochi d'azzardo. Ecco, nonostante questo amico gli sconsigli di sedersi al tavolo, l'autore insiste nel farlo giocare e finalmente, vincendo una bella cifra, lo scagiona da questa triste fama.
È un argomento scottante. Quanti di noi non sono ben visti per tristi illazioni e si trascinano dietro una oscura fama. Tutto questo crea screzi, dispiaceri, rotture, musi lunghi e tristezza.
Quando già si vive un momento come quello attuale, è difficile da sopportare. E così dobbiamo essere forti e intelligenti a non dar credito a queste malevoli dicerie per vivere con serenità, accogliendoci e non voltandoci le spalle.
Per molti di noi l'età si è fatta consistente, gli anni pesano e i difetti, quali la testardaggine, la diffidenza, la tirchieria, potrebbero ispessirsi oltre modo e renderci impraticabili. Dobbiamo impegnarci ad assottigliare queste durezze, per vivere ancora con dolcezza tutti gli istanti della nostra meravigliosa vita.
Guardare e imparare come non si fa, anche questo è imparare a vivere; sono gli aggiornamenti dell'età!
Oltretutto, leggendo un bel libro sui Santi, edizione Electa, con molte belle illustrazioni, ho potuto notare che la santità per ognuno è fatta di scogli appuntiti, di piccoli e grandi martirii affrontati. Eppure, chi di noi, eroicamente, non vorrebbe farsi santo?
Dobbiamo confidare nelle Benedizioni, e benedirci reciprocamente, pur temendo che purtroppo esistono le maledizioni e le malevolenze. Bisogna affidarsi al Signore e confidare nella sua Onnipotente protezione.
Bisogna ritentare la strada dell'amore, che non è fare solo quello che è corretto e giusto, onesto, cioè nel comportarci in maniera sobria e lineare ma è invece dare di più in entusiasmo, metterci passione, far percepire la felicità che ci riempie quando ci doniamo, quando ci frequentiamo con cuore puro e generoso, quando siamo colti dalla felicità di esistere, per noi stessi e per gli altri!