Giovanni Baiano nacque a Napoli, quartiere Chiaiano, nel 1932. Dopo aver seguito i normali studi classici presso il Vittorio Emanuele II, si laureò in giurisprudenza all’Università Federico II di Napoli. Aveva programmato di fare il notaio, ma molte concomitanti circostanze, verificatesi dopo aver svolto il servizio militare di leva con grado di sottotenente, nel 1959, lo indussero ad arruolarsi nel corpo delle Guardie di P.S. Nel 1965 divenne capitano e poco dopo assunse il comando della prima sezione elicotteri della polizia Stradale di Roma. Nel 1970 diventò maggiore e gli venne affidato il comando della sezione Polizia Stradale di Cuneo. Nel 1973 fu promosso vicecomandante del compartimento Polstrada del Piemonte e Valle d’Aosta. In quel periodo di convulso rivolgimento sociale, mi scriveva:” Sono trascorsi numerosi settembre da quando ingenuamente lasciai quella terra…Purtroppo la lontananza ed il lavoro non mi consentono per ora di essere al tuo fianco (voleva dire, per combattere quella battaglia che avevo intrapreso con le mie poesie contro coloro che stavano distruggendo il nostro patrimonio ambientale, ma un giorno, quando lascerò questo posto, potrai contare in pieno sul tuo contadinello…). Già il velo cominciava a squarciarsi, anzi a rompersi, sul tamtam della corsa dentro i comandi. Nel 1975 Giovanni Baiano venne promosso Ten. Colonnello e dopo qualche anno comandante della Sezione polizia Stradale della provincia di Caserta. Ritornando nelle sue terre, in quella osca TIANUD, fervori di vita nuova e di poesia gli risvegliarono vecchie passioni alimentando nuove visioni. Nel 1979 divenne comandante del Compartimento Polstrada della Basilicata, terra del dolore e dei terremoti, ma non più del “Cristo si è fermato ad Eboli”. Promosso colonnello, dopo qualche anno tornò finalmente a Napoli a comandare il Compartimento Polstrada della Campania e nel 1988 diventò Ispettore di tutta la Polizia di Stato della VII zona Campania e Calabria. In quel periodo scrissi in “Gazzala new”, Penne, dic. 1988, un suo profilo e un saggio sul suo cognome Baianus da Baia. Nel 1990 arrivò la promozione a Maggior Generale. Nel telegramma inviatogli nel bosco di Capodimonte, dove avevano sede i suoi uffici ed il suo alloggio, mi congratulai con lui anche perché primo ed unico generale nella storia di Chiaiano.
Nell’ode a Giovanni Baiano, inserita poi in “Sorbo rosso”: ogni volta sembri un Osco divelto dalla tua rupe Cesina, attizzavo. La Grotta dei Briganti era la “sua voce ancestrale dell’infanzia”, narrava in “Cupa Vrito”. Del quale ambiente egli stempera in queste pagine di vita cosmica e come gli dei gelosi del loro Olimpo, egli è geloso del suo mondo agreste, verso chiunque tenta di distruggerlo. La drammaturgia degli eventi di carriera non hanno scalfito d’un iato la poesie dell’attesa di un ritorno alla Grande Madre.
Giovanni Baiano si pensionò nel 1994 col grado di Ten. Generale, il massimo previsto per la sua carriera.