Mercoledì 22 settembre la gente di Foria ha dato l’ultimo saluto al piccolo Samuele Gargiulo di quattro anni lanciato dal balcone dell’abitazione dove abitava con la sua famiglia. Una sciagura condannata dall’intera cittadinanza che ha visto come autore un uomo con disturbi mentali. Mariano Cannio, questo il nome dell’uomo che ha dichiarato agli inquirenti di essere affetto da schizofrenia. Cannio, domestico di 38 anni presso varie famiglie della zona, non ha tuttavia ammesso la volontà di uccidere. Secondo la sua versione si sarebbe affacciato al balcone di casa Gargiulo col bimbo in braccio, che gli sarebbe scivolato dalle mani forse per un capogiro. Quale sia la verità, se si tratti di un omicidio volontario o di un omicidio colposo, saranno i giorni che verranno a dirlo. L’accaduto ha commosso tutti per la gravissima perdita. Una delle più tristi della storia recente. La comunità di Foria non riesce a darsi pace, anche perché molti non sapevano della patologia del domestico, che prestava servizio in diverse case. Tante le lacrime della gente e i biglietti di cordoglio per la morte di Samuele avvenuta in così orribili circostanze. Una morte che ha sconvolti tutti. Anche chi, per dovere professionale, è costretto a raccontarla.