I più non conoscono la verità sulle cosiddette “4 giornate di Napoli”, passata alla storia come la rivolta degli scugnizzi napoletani, mentre con la realtà i due veri principali protagonisti degli insorti, partigiani napoletani furono, il professore Antonino Tarsia in Curia, con il capitano Vincenzo Stimolo, comandanti della sollevazione popolare contro il vessatorio giogo tedesco del suo comandante, colonnello Scholl e le insopportabili barbarie nazifasciste, che opprimevano la città di Napoli nel fine settembre del 1943, (esattamente dal 27 al 30 settembre del 1943).
Tale sollevazione avvenne dopo la conoscenza , via radio della proclamazione dell’armistizio di Cassibile, che era stato firmato l’ 8 settembre dal generale Castellano, per conto del governo italiano, presieduto da Badoglio, e dal generale Bedel Smith, per conto del comandante delle truppe alleate Angloamericane, generale Eisenhower. Non sono mai stati glorificati come dei grandissimi eroi partigiani, anche se insigniti di medaglia d’argento al valor militare dopo la liberazione dell’intero territorio nazionale occupato.
Dimenticati come personaggi straordinari delle note 4 giornate, specie come avvenne nel caso della sua morte avvenuta nel 1957,del comandante Antonino Tarsia in Medaglia d’argento al Valor militare, mentre il Sindaco dell’epoca, Achille lauro, un esponente di spicco della Monarchia sabauda, costretto ad intestargli una strada della città, lo fece così a malincuore e gliela intestò si, ma in una viuzza, sconosciuta e non frequentata, nei pressi del Castello dell’ovo, per non esaltarne il valore e non doverlo onorare per l’immane impresa nell’aver umiliato il forte esercito nazifascista, ben organizzato ed equipaggiato e cacciato da Napoli.* L’altro personaggio eroico il capitano Vincenzo Stimolo. che fu l’artefice di uno degli episodi più gloriosi di quegli eventi, la liberazione di 47 cittadini napoletani, che erano stati razziati e fatti prigionieri per rappresaglia, (perché rei di non essersi presentati spontaneamente per andare a lavorare in Germania), ed erano tenuti rinchiusi sotto la tribuna B nel campo sportivo del Vomero, requisito dai tedeschi per farne un campo di concentramento ed era noto come lo stadio de “il Littorio” ed appena dopo la cacciata dei Tedeschi, fu ribattezzato a ragione “stadio della Liberazione” mentre nel 1963 fu intitolato a” Arturo Collana”, un noto giornalista sportivo tra i soci fondatori della squadra del Napoli, titolo consigliato e voluto dal solito Sindaco dell’epoca , Achille lauro, monarchico, mentre sarebbe stato più giusto intestarlo al valoroso capitano, Vincenzo Stimolo. Infine la storia del nome dello stadio del vomero non è ancora definitiva perché con delibera di giunta n. 691 del 13 settembre 2012 il Comune di Napoli, gestore dell’impianto, ne approvò il ripristino del nome "Stadio della Liberazione"[; ma la decisione definitiva al riguardo spetta tuttavia alla Regione Campania, proprietaria della struttura.
